Muta il lavoro e cambiano gli spazi. La continua evoluzione tecnologica ha determinato un cambiamento nelle modalità e negli ambienti di lavoro. Vengono proposte nuove soluzioni all’insegna di una sempre maggiore flessibilità per consentire al personale di poter svolgere la propria attività in qualsiasi luogo esterno alla sede aziendale.
Il lavoro a distanza permette all’azienda di ridurre i costi di gestione, incrementare la produttività e di avvalersi di professionisti in ogni parte del mondo, senza limiti geografici.
Per il collaboratore invece, significa poter lavorare in ambienti a lui più consoni, interagire da qualsiasi luogo e orario, beneficiare di un equilibrio tra vita professionale e privata, evitare i quotidiani spostamenti da e per l’ufficio e, in caso di coworking, instaurare relazioni con altri professionisti.
Tutti questi fattori svolgono un ruolo determinante nella fidelizzazione dei collaboratori.
Lavorare da remoto o lavorare in remoto, il cosiddetto smart working, è sempre più diffuso, soprattutto per i professionisti che non necessitano di contatto diretto con il pubblico o con il cliente.
Qui puoi trovare una panoramica sulle nuove modalità di lavoro.
Lavorare da casa, lavorare meglio
Da una ricerca effettuata da Remote.co emerge quanto sia diffusa la percezione di questa fluidità. I dati sono abbastanza sorprendenti e netti, perché sbaglia chi pensa che il telelavoro porti più facilmente a perdite di tempo. L’operatività e la produttività individuale aumentano in modo esponenziale, tanto che la maggioranza degli intervistati (83%) non farebbe mai ritorno in ufficio.
Difficoltà a staccare? È un problema comune
Accanto ai numerosi pro individuati, il remote work ha anche uno svantaggio. La ricerca dimostra infatti come il reale problema dei lavoratori da remoto sia quello di staccare la spina.
Se lo spazio di casa e lavoro coincidono, viene a mancare il confine tra vita privata e vita lavorativa, che rischiano di confondersi.
Il senso di colpa per i 5 minuti dedicati al recupero della posta si riversa in un orario più lungo alla sera. Oppure molto più semplicemente il controllo della mail, magari dal divano dopo cena, si trasforma in un’analisi dell’ultimo minuto o in una presentazione di cinque pagine.
In questo caso il team manager può aiutare, invitando il collaboratore in remoto a rispettare gli orari dei suoi colleghi in ufficio.
Il punto di partenza rimane sempre l’atteggiamento e l’organizzazione di ogni persona.
Remote Work e progettazione
Per evitare commistioni tra vita privata e lavorativa è fondamentale creare uno spazio dedicato al proprio home office.
Gli aspetti da tenere in considerazione per una migliore produttività e benessere sono molteplici, dalla luce alla seduta, sino alla scrivania.
Qui puoi trovare un approfondimento legato all’home office.
Una riflessione analoga deve essere fatta anche per altri ambiti di lavoro in remoto, come ad esempio gli spazi coworking, dove è necessario garantire alti standard di progettazione, avvalendosi delle più moderne tecnologie informatiche e di comunicazione.
Un ambiente di lavoro attraente dispone anche di aree miste condivise da utilizzare in modo flessibile, creativo e interattivo. Scrivanie e sedute che consentano mobilità e rispondano a criteri di comodità ed elevata personalizzazione. Zone dedicate al comfort e relax per rigenerarsi mentalmente.