Una grande società mineraria russa alla ricerca di una sede di prestigio. Un elegante edificio di 9mila metri quadrati in Krasina Street, nel cuore di Mosca. E una scommessa architettonica: trasformare un “guscio vuoto” in un ufficio per 700 persone, allineato ai più alti standard di comfort lavorativo.
Ad occuparsi dell’importante progetto è stata la ADA-STUDIO, pool architettonico milanese con conta una sede anche a Mosca. Missione: ideare un allestimento a 360°, dall’arredamento su misura al design degli esterni.
L’analisi del progetto
L’intervento di ADA-STUDIO ha avuto come oggetto un edificio suddiviso in due aree,
rispettivamente di 8 e 4 piani, dotate di due piani adibiti a parcheggio e di un’ampia area esterna. Data l’eleganza della costruzione, si è deciso di mantenerne visibile la struttura, senza l’utilizzo di controsoffitti nelle aree comuni e attraverso la progettazione di open space.
Questo ha permesso anche di sfruttare maggiormente la luce naturale, piuttosto ridotta a causa della vicinanza con altri edifici.
Dalle esigenze gerarchiche alla progettazione: gli interni
700 dipendenti, molti reparti e una gerarchia ben definita: come tradurre l’assetto aziendale di Polyus in un’organizzazione efficiente dello spazio?
In primo luogo le postazioni di lavoro sono state progettate come mix di open space e ambienti chiusi privati, che rispettano i diversi ruoli aziendali. Un compito che è stato assolto perfettamente dalla parete divisoria K82 di Frezza, nata per creare ambienti di lavoro flessibili e differenziati.
Per migliorare la qualità del benessere lavorativo delle persone nonostante una densità di dipendenti particolarmente alta, su richiesta del committente nelle aree comuni sono stati ricavati spazi informali.
Materiali, colori e atmosfera
L’obiettivo generale, per i progettisti, è stato creare spazi di lavoro rilassanti e accoglienti, capaci di trasmettere un’atmosfera fresca e stimolante come in un ambiente domestico.
Missione compiuta anche con l’ausilio delle scrivanie ONO: l’essenziale mix di legno e alluminio, nato dalla penna degli architetti Perin & Topan, trasmette personalità all’ambiente lavorativo senza appesantire i volumi.
“Abbiamo scelto di lavorare con forme semplici, con una selezione di pochi materiali”, evidenziano i responsabili del progetto, “e di dare identità agli spazi con una precisa selezione di colori sempre in contrasto con uno sfondo naturale: una precisa tavolozza cromatica che distingue i diversi elementi”.
Fra pavimenti, porte, scrivanie, mobili, inserti tessili, finiture murali, cucine e pareti divisorie, il risultato è un altro piccolo pezzo di bellezza italiana che trova il suo posto nella capitale russa. Nel solco di una passione – quella per la nostra architettura – senza la quale Mosca non avrebbe il suo Cremlino.