Hai mai sentito parlare di “tech neck”? Queste due paroline, che si sentono sempre più spesso, indicano tutti i dolori ai cervicali, alla testa e alla schiena che derivano dalla postura scorretta che teniamo davanti al computer e allo smartphone.

Questa sindrome è solo una delle tante facce dello stile di vita (spesso) troppo sedentario a cui l’impiegato medio è abituato, e a lungo andare può avere conseguenze negative anche croniche sulla salute della persona.

Il primo passo per evitare questo epilogo dev’essere ovviamente del singolo individuo, ma anche l’azienda può fare la sua parte, promuovendo in modo efficace un ambiente di lavoro più attivo e salutare. In questa guida abbiamo raccolto alcune strategie di facile implementazione.

L’impatto degli stili di vita sedentari sulla salute

Prima di definire le misure, è utile individuare quali sono esattamente i rischi del lavoro sedentario.

L’inattività fisica contribuisce a una vasta gamma di pericoli per la salute, tra cui obesità, malattie cardiovascolari, diabete e problemi muscolo-scheletrici. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’insufficiente attività fisica è il 4° fattore di rischio di mortalità a livello mondiale.

Lunghi periodi di seduta – soprattutto su sedie non ergonomiche – possono portare a una postura scorretta e una riduzione della forza muscolare, influenzando il benessere e soprattutto la salute dei dipendenti.

Per migliorare la situazione non è necessario programmare workout intensivi o assumere personal trainer in azienda, come succede in tante imprese della Silicon Valley. Stare in piedi 2-4 ore al giorno ed effettuare almeno 10.000 passi è sufficiente a migliorare la circolazione, il tono muscolare e il metabolismo. E non tutto deve per forza avvenire durante l’orario di lavoro: l’importante è che la flessibilità entri anche negli uffici.

Progettare un ambiente di lavoro attivo

Un modo efficace per promuovere stili di vita meno sedentari è progettare spazi di lavoro che favoriscano il movimento.

Tavoli alti, scrivanie sit-stand e sedute ergonomiche regolabili non possono quindi mancare.

La scrivania sit-stand, come Pop Ad, permette alla persona di lavorare seduta o in piedi, in base alla preferenza e alle necessità della giornata. Le sedie da ufficio ergonomiche con sistema AMS, come Denzel, fanno invece in modo che i muscoli della colonna vertebrale continuino a lavorare anche quando la persona è seduta, lasciando la schiena meno rigida anche dopo molte ore.

Anche la creazione di isole funzionali può avere un impatto positivo: destinare determinate aree dell’ufficio ad attività specifiche “costringe” le persone a muoversi da una stanza all’altra, anche per effettuare una semplice videocall.

Promuovere il movimento dei dipendenti

Incoraggiare i dipendenti a fare pause regolari e a fare stretching durante la giornata lavorativa è un aiuto concreto per integrare l’esercizio fisico nella routine designata.

L’implementazione di programmi di benessere e incentivi può allo stesso modo contribuire significativamente a creare un ambiente di lavoro attivo. Una semplice implementazione può partire dal welfare aziendale, integrandolo ad esempio con abbonamenti in palestra, in piscina o a corsi di vario genere.

Molte aziende con sedi in centro città o nella prima periferia stanno inoltre incentivando i propri collaboratori a scegliere modalità di trasporto attive per raggiungere il luogo di lavoro, come camminare o andare in bicicletta. I datori di lavoro più proiettati alla mobilità sostenibile stanno attrezzando le proprie sedi con servizi adeguati, come parcheggi sicuri per biciclette e monopattini o addirittura docce e spogliatoi.

Anche la flessibilità – ad esempio attraverso il workplace ibrido – è un incentivo all’attività fisica: il tempo utilizzato per muoversi da e per l’ufficio può essere infatti trasformato in un momento dedicato allo sport, alle faccende di casa o ad altre commissioni che richiedono movimento.

Le strategie per promuovere uno stile di vita meno sedentario in azienda sono molte, ma non possono che partire dalla progettazione degli spazi e dalla scelta degli arredi. Il passo in più è dare il buon esempio e incentivare le persone: il circolo virtuoso potrà così avere inizio.