Ambiente e smart working: una relazione speciale collega queste parole. Chi lavora da casa dà una mano alla battaglia per l’ecosistema, contribuendo a ridurre l’inquinamento legato ai trasporti. E l’ambiente ricambia, perché per gli agile workers, slegati da rigidi vincoli di luogo e di orario, si moltiplicano le possibilità di beneficiare del contatto con la natura, a vantaggio del benessere psicofisico.
In Giappone, i casi di burnout da superlavoro – una piaga delle grandi aziende del Sol Levante – sono trattati da decenni con un mix di telelavoro e “bagni di foresta”: si passeggia per qualche ora tra gli alberi, toccando le cortecce, concentrandosi sui suoni della natura e assaporando la quiete. I risultati sono concreti, con miglioramenti che toccano perfino il sistema immunitario.
Recuperare il debito con l’ambiente
Ci siamo evoluti vivendo all’aperto, mentre oggi, stima l’Agenzia americana per l’ambiente, l’homo digitalis trascorre al chiuso il 93% del suo tempo. E il recente lockdown non ha certo migliorato il bilancio. Per recuperare un po’ del debito con l’aria aperta non c’è bisogno di una foresta sotto casa. Basta ridurre le tratte in macchina o, se si usano i mezzi pubblici, scendere a un paio di fermate prima. Se lavori da casa, le possibilità aumentano: con un’alternanza ben congegnata di lavoro alla scrivania e mini-passeggiate, sostiene il New York Times, si può migliorare in una sola mossa umore e performance della giornata lavorativa.
Home working alla luce del sole
Il vantaggio per chi lavora da casa è la possibilità di crearsi una postazione “come natura comanda” senza dipendere dalle scelte altrui. Cominciando dall’illuminazione. La disponibilità di luce naturale è uno dei più importanti e meno considerati benefit aziendali. Gli studi confermano che collocare la scrivania in prossimità di una finestra o scegliere lampadine con uno spettro simile alla luce del sole, si riflette direttamente sul benessere psicofisico e la produttività della persona.
A casa, per darsi delle arie
Altro alleato è la qualità dell’aria. Nei grandi uffici si lavora spesso “sigillati”, con sistemi di aerazione non sempre efficienti nel filtrare inquinanti e composti volatili. A casa, è sufficiente tenere una finestra aperta per ricambiare l’aria. Una semplice rinfrescata all’ambiente propizia il benessere di chi lavora, che secondo la Harvard University incrementa la performance produttiva sino ad un 8% Altri interventi possibili per migliorare la qualità green dell’home office è la depurazione interna con le piante. Un aiuto arriva dalle piante capaci di purificare l’aria che respiriamo: il Ficus Benjamin, è in grado di rimuovere dall’ambiente grandi quantità di formaldeide, ma anche l’edera che, a differenza del Ficus, non richiede particolari cure e sottrae formaldeide dall’aria.
Home office, naturalmente
Ultimo, ma non meno importante mattone di una postazione secondo natura, l’arredamento esprime il trait d’union fra ufficio domestico e ambiente esterno attraverso la scelta di colori e materiali. Nell’home office, libertà di scelta significa optare per sedute da ufficio che garantiscono una postura rispettosa dei principi dell’ergonomia, con lo schienale regolabile sia in altezza che in inclinazione e dotata di braccioli per poggiare gli avambracci , e azzerare il rischio di respirare sostanze volatili dannose scegliendo scrivanie di qualità e certificate. E’ importante che il legno e suoi derivati provengano da foreste gestite in modo sostenibile.
La realizzazione di un home office verde significa puntare sulla tecnologia e utilizzare pc, tablet, proiettori, smartphone, database con l’intento di aumentare la condivisione di documenti digitali e risparmiare sull’utilizzo di carta. I dispositivi che non vengono utilizzati dovrebbero essere spenti, o almeno lasciati in stand-by. Contribuire in modo consapevole alla raccolta differenziata dei materiali per ridurre i costi e aiutare l’ambiente scegliendo dei prodotti di pulizia che rispettino la natura, biodegradabili e senza sostanze nocive
Dopo tanta generosità, la natura merita un grazie.