Come Claesson Koivisto Rune ripensa il design per un futuro sostenibile

Fondato a Stoccolma nel 1995 da Mårten Claesson, Eero Koivisto e Ola Rune, lo studio Claesson Koivisto Rune si distingue per una visione multidisciplinare che abbraccia architettura e design, ispirandosi fortemente all’arte contemporanea. Nel corso degli anni, lo studio si è affermato come realtà di fama internazionale con progetti innovativi che spaziano dalle abitazioni e gli hotel, fino alle gallerie d’arte e agli edifici culturali.

Claesson Koivisto Rune è il primo studio svedese a esporre alla Biennale di Venezia nel 2024 e negli anni ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali di prestigio, tra cui dieci Good Design Award, il Red Dot Design Award in cinque diverse categorie e il Bruno Mathsson Prize, il più alto riconoscimento per il design d’arredo in Scandinavia.

La loro estetica si basa su un equilibrio di forme essenziali e stile contemporaneo: con un approccio raffinato che unisce rigore progettuale e sensibilità artistica, ogni creazione diventa modello esemplare della cultura del design nordico.

Da questa filosofia nasce la collaborazione con Frezza, che ha portato alla creazione dell’iconica collezione Radar. Inizialmente composta da pouf, divano, poltrona e tavolino, nel 2024 è stata ampliata con l’aggiunta di Radar Executive e Radar Lounge. Le forme morbide e scultoree creano dei prodotti che ridefiniscono i volumi delle classiche sedute, trasformandole in elementi protagonisti capaci di valorizzare l’ambiente in cui si inseriscono.

Alla base di questa concezione progettuale vi è una visione condivisa dell’importanza del dialogo e della collaborazione nel mondo del design: “Tutti dobbiamo essere parte della soluzione. Tutti dobbiamo fare la nostra parte. La partecipazione a un dialogo continuo e la condivisione di informazioni indicano la strada da seguire.” Questa prospettiva riflette un impegno nel creare prodotti che siano il risultato di un confronto aperto, che sappia coniugare innovazione, sostenibilità e qualità.

Abbiamo intervistato lo studio Claesson Koivisto Rune per comprendere a fondo le dinamiche del percorso creativo, analizzando le idee e le ispirazioni che portano alla realizzazione di progetti attenti all’intero ciclo di vita del prodotto. La loro visione parla di un design capace di adattarsi ai nuovi stili di vita e alle esigenze di consumo responsabile, in cui la collaborazione tra progettisti, aziende e fornitori gioca un ruolo chiave nella transizione verso un futuro più sostenibile.

  1. Come viene reinterpretato il design in funzione dei nuovi stili di vita e delle scelte di consumo sostenibile?

    Sebbene esistessero già tendenze precedenti, forse più come strategia aziendale che come autentica risposta olistica alle emergenti scelte di vita, gli eventi recenti, come la pandemia, hanno accelerato la contaminazione tra le sfere del lavoro e del privato. Per molti aspetti, gli spazi di lavoro all’avanguardia vengono progettati per esprimere maggiormente i valori apprezzati negli spazi più informali, come l’ambiente domestico. A tal fine, si assiste a uno studio e a un’adozione sempre più intensiva di materiali e metodi di produzione che offrono modi più sostenibili per soddisfare le attuali esigenze di spazi più sani e incentrati sulle persone, riducendo al contempo l’impatto sulla nostra biosfera condivisa. Il nuovo regolamento europeo sulla progettazione ecocompatibile (ESPR) non farà altro che rafforzare il nostro impegno collettivo verso una maggiore circolarità, migliori prestazioni energetiche e sostenibilità.
  2. Oggi chi progetta prodotti e servizi deve percorrere la strada della neutralità climatica e della sostenibilità. Quali opportunità e quali ostacoli si possono incontrare in questo percorso? Come si sta evolvendo l’eco-design?

    Ci sono molte opportunità, per chi crea e progetta nuovi prodotti e servizi, di offrire soluzioni che sfruttano materiali e fonti energetiche più sostenibili e in molti casi derivate da fonti rinnovabili. Anche un ostacolo può essere visto come un’opportunità. Una sfida che si sta già affrontando, ad esempio, è quella di lavorare per raggiungere molto di più di un’impronta di carbonio pari a zero, creando sistemi e materiali che abbiano prestazioni eccezionali e che siano anche in grado, direttamente o indirettamente, di “catturare” il carbonio. L’eco-design si sta evolvendo non solo per quanto riguarda il tipo e la quantità di materiali e processi utilizzati: al giorno d’oggi si sta guardando sempre più a fondo nelle catene di approvvigionamento, esaminando il luogo di produzione dei componenti e lavorando in collaborazione con i fornitori per facilitare la conformità ai nuovi regolamenti ESPR. L’ecodesign è diventato non solo l’utilizzo di materiali e processi produttivi più ecologici, ma anche la progettazione di prodotti con un elevato livello di separabilità, permettendo così una maggiore adattabilità e riparabilità e rendendoli più facili da riciclare.
  3. Il nuovo regolamento sulla progettazione ecocompatibile, approvato recentemente, stabilisce le linee guida da rispettare: quali criteri sono stati considerati in questo progetto? (es. durata, materiali, ecc.)

    Fin dall’origine della collezione di sedute Radar Lounge, prodotto del quale abbiamo iniziato a discutere nei primi giorni della pandemia, le ambizioni di Frezza per quanto riguarda la portata del progetto erano davvero lungimiranti. La nostra risposta iniziale al brief mirava a proseguire il tema della modularità stabilito nei precedenti progetti Radar, ma i nuovi articoli Radar Lounge si spingono a un livello completamente nuovo.

    Ogni componente è stato attentamente analizzato e ottimizzato considerando il suo intero ciclo di vita. Ad esempio, sia la scocca rigida del sedile che la morbida imbottitura sono realizzate con la stessa tecnologia di polimeri altamente riciclati e riciclabili, ma con densità diverse, che consentono di riciclare sia l’imbottitura che la scocca nello stesso luogo e utilizzando lo stesso processo. Il sedile e l’imbottitura sono stati accuratamente progettati per incastrarsi tra loro senza bisogno di colla, e vengono mantenuti in posizione dal rivestimento che li rende facilmente separabili sia per essere sostituiti o rinnovati, sia per essere riciclati.

    La scocca del sedile contiene la giusta quantità di materiale nei punti giusti, per garantire una confortevole rigidità e una durabilità degna di nota, consentendo al prodotto di superare eventuali urti durante il trasporto. Inoltre, per offrire una vasta gamma di funzioni del prodotto a una varietà di clienti, sono state integrate nel sedile una serie di opzioni, come una selezione di poggiatesta regolabili e di dimensioni differenti e meccanismi di inclinazione per le esigenze di comfort individuali. Questo è solo un esempio di come Radar Lounge sia stata progettata tenendo conto della durata, della riutilizzabilità, dell’aggiornabilità e della riparabilità.
  4. Eco-design significa minimizzare l’impatto dei prodotti immessi sul mercato e considerare il loro intero ciclo di vita. Il ruolo del designer sta diventando sempre più centrale nella transizione sostenibile delle aziende: come viene percepita questa responsabilità?

    Tutti dobbiamo essere parte della soluzione.
    Tutti dobbiamo fare la nostra parte.

La partecipazione a un dialogo continuo e la condivisione di informazioni tra le varie discipline, con l’inclusione tempestiva di persone con conoscenze specialistiche, indicano la strada da seguire, portando alla realizzazione di proposte solide e convincenti che abbiano una prospettiva orientata al futuro e siano ben attrezzate per affrontare le sfide future.