Secondo un’indagine americana di Bospar, l’assenza di privacy, inquinamento acustico, difficoltà di concentrazione sono fattori che penalizzano gli ambienti open space. Questa tesi viene ulteriormente rafforzata da studi condotti in Germania, che hanno registrato un peggioramento delle condizioni psicofisiche degli impiegati disposti in uffici a pianta aperta.
Eppure, in favore dell’open space giocano altrettante valide ragioni: la comunicazione fluida, gli spazi flessibili e modulari, minori costi di gestione e lavoratori propensi a svolgere le proprie attività in ambienti aperti.
E se la soluzione ottimale fosse unire il meglio dei due mondi? Ci si può provare.
Separare? Sì, ma nel modo giusto
Prima di suddividere uno spazio aperto, serve identificare le diverse aree funzionali che convivono nell’ufficio: dalle attività scandite dal contatto e dalla comunicazione, ad altre che richiedono quiete e riflessione, oppure a funzioni che richiedono un rapido accesso ad altre postazioni. Una volta verificata e accertata la distribuzione più efficiente, potrai delimitare le aree nel modo più adatto. Pareti divisorie, armadi, librerie, acoustic booths sono la soluzione ottimale, ma anche qualche grande pianta – può essere efficace.
Per aumentare visivamente la percezione di una suddivisione di spazio, si possono utilizzare Codici cromatici e materiali differenti poiché anche un colore diverso di un muro o un cambio di pavimentazione arginano il senso di dispersione della stanza. Ciò che conta in primis però, per quanto possibile, è di garantire ad ogni postazione un adeguato apporto di luce naturale.
Coinvolgere
Rendere “partecipate” le scelte sul layout dell’ufficio è una strategia di engagement aziendale semplice ed efficace. Quando si lavora in una postazione che risponde ai propri desideri, aumentano sia la motivazione che la soddisfazione lavorativa. Una tendenza emergente, mutata dai co-working, prevede l’assegnazione di scrivanie a rotazione: nel corso della giornata, a seconda dei compiti da svolgere, le persone sono libere di occupare differenti aree funzionali dell’ufficio.
Abbassare il volume
Un ufficio open space è una sfida per l’acustica e la divisione in zone funzionali ha un primo effetto positivo sui decibel. Generalmente per ridurre il brusio di fondo occorrono però interventi strutturali, e una delle soluzioni – da individuare con un tecnico specializzato – può passare attraverso l’impiego di isolanti acustici o l’applicazione di pannelli fonoassorbenti a soffitto e pareti.
Portare la natura in ufficio (e viceversa)
L’ufficio “verde”, dominato da piante, legno, luce naturale e aperture sull’esterno è uno dei trend attuali del design da ufficio. Il legame fra contatto con la natura e salubrità del luogo di lavoro, è ormai certificato da un moltiplicarsi di studi, tanto che fra le aziende americane vi è l’abitudine di convocare riunioni “walk and talk” sotto il cielo di una bella giornata o nel verde di un parco cittadino.
Una dose di spazi aperti rigeneranti per riconciliarsi con l’open space.