Per necessità più che per scelta, il 2020 è stato l’anno dell’home working. Se tutto andrà bene, il 2021 vedrà un progressivo ritorno nelle sedi aziendali. L’ufficio tornerà al centro della vita lavorativa, ma non sarà più quello di prima, ci sarà una nuova normalità.
Parola d’ordine del nuovo anno sarà unire il meglio dei due mondi produttivi – tradizionale e domestico.
Anche nel design: usando la tecnologia per migliorare, e non sostituire, le interazioni umane; concentrarsi sulle opportunità di sostenere i collaboratori, sia virtualmente che di persona.
Il ritorno degli spazi condivisi “rivisitati”
Il rapporto diretto con i colleghi – secondo recenti rilevazioni – è uno degli aspetti che più manca a chi è passato allo smart working, e rappresenta un valore tangibile nel contatto umano diretto.
Spazi aperti, postazioni per l’interazione informale, aree adibite alla produttività di gruppo, alla ricreazione e all’incontro di partner o collaboratori riconquisteranno un ruolo sempre più centrale.
Spazi comuni modulabili e flessibili, ‘smart’ da vivere in momenti e gruppi diversi, adatti alla creazione di “momenti costanti di dialogo tra chi sarà fisicamente in ufficio e chi lavorerà da remoto”.
L’ufficio sarà il luogo del “lavorare insieme”, mentre le ore di produttività individuale potranno, almeno in parte, rimanere legate allo smart working.
Si imporranno i modelli ibridi, come quello che gli americani chiamano hub&club: postazioni domestiche e mini-uffici decentrati in periferia per lavorare in autonomia, grandi sedi centrali per i momenti di lavoro collettivo.
La sicurezza prima di tutto
Le esigenze di sicurezza sul posto di lavoro rimarranno ancora prioritarie e conciliarle con il graduale ritorno alla socialità sarà una delle sfide del design da ufficio.
Questo aspetto influenzerà le decisioni di pianificazione degli spazi che si tradurranno in luoghi ampi e ariosi, grazie anche allo spazio liberato dalle postazioni che sono migrate all’home working o a forme di desk-sharing.
Le parole d’ordine saranno maggiore attenzione alla densità di persone nei locali e alla privacy, con gli arredi che subiranno un’evoluzione in chiave di protezione individuale.
Huddle rooms (piccole sale riunioni) sanificate, mense trasformate in “smart canteen”, postazioni ben distanziate troveranno la loro collocazione in ambienti dinamici e modulari utili ad isolare momentanei assembramenti.
Adeguamento agli stili di lavoro
La strategia dovrà collegare e saper unire dipendenti remoti, ibridi e sul posto di lavoro, attraverso luoghi virtuali e fisici che favoriscano l’appartenenza ad un gruppo.
Le modalità di lavoro infatti possono variare non solo da persona a persona, ma anche cambiare nel corso di una giornata sia per una singola persona che per un intero team di lavoro. Per riorganizzare gli spazi servirà una cultura aziendale basata su flessibilità, lavoro per obiettivi, fiducia.
Sentirsi a casa
Portare in ufficio la comodità di casa sarà un altra delle missioni degli office designer. La tranquillità dell’ambiente domestico è indicata ai primi posti fra i motivi di soddisfazione degli smart worker, che vorrebbero conservarla anche al ritorno in ufficio. Tradotto significa anche: confortevoli divani e morbide poltrone da affiancare alle tradizionali sedute operative, aree break, zone lounge che infondono tranquillità, arredi e ambienti colorati che si impongono sul tradizionale grigio aziendale, piante e zone verdi che scandiscono e separano a sociali e privati.
Ancora più verde e salubre
Il 2021 vedrà uffici ancora più “green”. L’onda verde che negli ultimi anni ha fatto da leitmotiv nell’arredamento da interni non si è certo esaurita, anzi: si è saldata con le esigenze di salubrità degli ambienti e con le opportunità delle politiche governative che incentivano gli investimenti in sostenibilità. Le consuete suggestioni legate alla natura (per esempio il ricorso al legno, l’allestimento di aree verdi) si legheranno a soluzioni tecnologiche smart e materiali di ultima generazione per ridurre emissioni e impatto ambientale.
Obiettivo finale: ricreare in ufficio le connessioni tra le persone che in parte si sono perse nel 2020, grazie ad un ambiente disegnato per migliorare il benessere, oltre che produttività.