Secondo alcune stime gli introversi rappresentano il 33% e il 50% della popolazione mondiale.
Come identificarli? Innanzitutto, anche se assimilabili in alcuni comportamenti, attraverso una consapevolezza importante: timidezza e introversione non sono sinonimi.
La timidezza è la paura di essere giudicati negativamente dagli altri, spesso correlata anche a uno stato d’ansia. Chi è timido non vuole necessariamente stare solo, ma si sente bloccato nell’interagire.
La persona introversa preferisce la calma e la solitudine, è infastidita dal caos e si sente sopraffatta quando passa troppo tempo con altre persone, soprattutto se non riesce a prendere la parola.
In alcuni casi le due situazioni possono coesistere e portare a difficoltà relazionali, ad esempio, durante le riunioni di lavoro.
5 strategie per supportare timidi e introversi durante i meeting
È compito del manager facilitare la partecipazione a riunioni e tavoli di lavoro di tutti i componenti del team. Solo in questo modo possono emergere le idee migliori, frutto dello sforzo di tutti.
Di seguito alcune azioni utili per incentivare la partecipazione delle persone più timide e/o introverse.
1. Inviare l’ordine del giorno in anticipo
Questo punto dovrebbe in realtà essere un caposaldo di ogni riunione: condividere l’agenda in anticipo permette di rendere l’appuntamento più efficiente.
2. Dividere in piccoli gruppi
Molte persone possono sentirsi intimidite in presenza di altri: in questi casi (se possibile) è preferibile coinvolgerle in meeting più ristretti, creando gruppi equilibrati tra introversi ed estroversi.
3. Sfruttare tecniche di brainstorming asincrone
Anche le persone più estroverse possono avere problemi di inserirsi in una discussione, in presenza di colleghi con personalità molto forti o di gruppi numerosi. Quando serve l’input di tutti entrano in gioco alcune tecniche di brainstorming, che permettono alle persone di offrire il proprio contributo a turni. Ne abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo.
4. Rendere i meeting più brevi
Le riunioni che si protraggono per ore sono stancanti per tutti, ma negli introversi hanno un peso psicologico maggiore. Tenere monitorata la durata della riunione e darsi un tempo massimo fin dal principio, aiuta a migliorare progressivamente l’efficienza dei meeting.
5. Disincentivare le interruzioni
Gli atti di prepotenza si verificano spesso durante le riunioni, soprattutto negli ambienti più competitivi. È compito del manager (o di un moderatore individuato dalle Risorse Umane) disincentivare questo genere di comportamenti, anche con richiami formali.
Un ultimo consiglio? Lavorare ogni giorno sulla cultura aziendale, sull’inclusività e sulla diversità: sentirsi accettati e apprezzati è il primo passo per aprirsi agli altri.