Il Project Management è diventato un’attività sempre più centrale sia nelle grandi aziende tanto quanto nelle piccole.
I processi e i flussi di lavoro devono essere sempre più agili, privi di sprechi e soprattutto perfezionabili: il miglioramento costante in termini di efficienza, di qualità, di innovazione e di produttività è una necessità per sopravvivere nel mercato odierno.
Gestire al meglio i progetti permette di individuare più facilmente cosa funziona e le inefficienze, mettendo in atto tutte quelle modifiche che permettono di perseguire gli obiettivi aziendali.
Il metodo Kanban, è stato sviluppato come metodologia per migliorare l’efficienza produttiva nella lean production ma adottato anche da chi si occupa di project management. L’obiettivo finale è allineare la capacità di produzione alla domanda, evitando così sia la sovrapproduzione sia le attese inutili che si formano tra un processo e l’altro.
Ecco alcuni consigli per capirne funzionamento e vantaggi.
Le origini del metodo Kanban
Il termine Kanban deriva dall’unione di due parole giapponesi, “Kan” 看 che significa “segno” e “Ban” 板 che significa a “lavagna”. I Kanban nel ‘600 erano i cartelloni che i negozianti delle vie più affollate utilizzavano per pubblicizzare l’offerta del giorno e anticipare la promozione del giorno successivo, in modo diretto e sintetico.
Negli anni ’40 del Novecento viene creata una vera e propria teoria, basata sul metodo just-in-time di Toyota: dev’essere prodotto solo quel che serve, quando serve e nella quantità necessaria. Il risultato è la lean production (produzione agile), tradotta negli anni 2000 da tantissimi studiosi nei metodi di project management agile.
I 4 principi e le 6 pratiche del metodo Kanban
Per implementare il metodo nel proprio lavoro è necessario conoscerne le basi. In questo caso si parla di “Principi” e di “Pratiche”.
I principi fondamentali sono quattro.
- Partire esclusivamente dalle informazioni certe
- Applicare miglioramenti incrementali, non radicali
- Rispettare i ruoli e i processi attuali in grado di generare valore
- Incoraggiare i comportamenti “leader”, indipendentemente dal livello gerarchico della persona.
I principi vengono resi concreti dalle “Pratiche”, tradotte in alcuni casi (dall’inglese Practices) anche come “Proprietà” o “Attività”.
- Visualizzare il workflow interamente in ogni momento, da ciò che dev’essere ancora iniziato alle attività completate.
- Limitare il Work in Progress (WIP), concentrando le attenzioni su ciò che deve essere fatto in un preciso momento storico.
- Gestire il processo di lavoro attraverso miglioramenti e modifiche continue.
- Essere trasparenti sulle politiche da attuare per completare i processi, con tutti i membri del gruppo di lavoro.
- Dare e ricevere costantemente feedback, per migliorare il progetto.
- Migliorare la fiducia tra i membri del team e sviluppare spirito di squadra.
Come applicare il Kanban, in ufficio e online
Che si tratti di un luogo fisico o virtuale, il metodo si sviluppa sempre graficamente attraverso la cosiddetta Kanban Board, una lavagna o tabella suddivisa principalmente in quattro colonne.
- Backlog / Ideas (Arretrato / Idee) – Questa colonna include tutto quello che potrebbe essere fatto, ma che ancora è in fase di valutazione.
- To do (Da fare) – Qui vengono inserite i tasks di progetto approvate, solitamente con una scadenza.
- Ongoing (In progresso) – La colonna principale mostra tutto ciò che è in essere.
- Done (Completati) – Nell’ultima “finestra” è visibile tutto quello che è stato già completato.
A questi gruppi, soprattutto in ambito informatico, viene aggiunta la colonna “Testing”, dove vengono fatte transitare tutte le attività che richiedono, per l’appunto, un test.
Quando tutte le persone del team condividono la stessa stanza, il metodo Kanban si sviluppa in modo molto semplice: le colonne vengono disegnate su una lavagna e le attività sono rappresentate da semplicissimi post-it, che vengono spostati al procedere del progetto. In alcuni casi il colore del foglietto è legato alla persona che se ne occupa, oppure al mini-team di riferimento.
Negli ultimi anni, la Kanban board è diventata online per la presenza di collaboratori dislocati in più sedi e nuove modalità di lavoro quali il lavoro ibrido. Tra i software più utilizzati compaiono Trello, Asana e Wrike.
Il nostro consiglio? Sfruttare gli strumenti virtuali tanto quanto quelli fisici: visualizzare la lavagna dalla propria scrivania è un ottimo aiuto per avere sempre tutto sotto controllo.