Ci risiamo: nuovo anno, nuovi propositi. A cominciare da quelli lavorativi.
Sei in buona compagnia: l’American Psychological Association sostiene che a gennaio il 93% delle persone si dà un obiettivo. Peccato che a febbraio, quasi la metà, lo avrà già abbandonato.
Un virtuoso 19% di persone, riesce a seguire i buoni propositi per oltre due anni. Come?
1. Non formulare buoni propositi.
Imponiti piuttosto una sequenza di piccoli compiti. Scomponi il tuo traguardo in attività da segnare su un calendario e spuntare man mano che le avrai realizzate. Il proposito “migliorerò il mio inglese” potrebbe trasformarsi in una successione di task come: “entro gennaio devo iscrivermi a una scuola di lingua; ogni settimana fino a maggio devo imparare dieci nuovi vocaboli; a novembre conseguire il certificato TOEFL”.
2. Neutralizzare l’aleatorietà.
Ogni sfida è condizionata da un certo numero di fattori imprevedibili. Costruire scenari e ipotesi nel tentativo di controllarli è uno spreco di energie. Prima di un colloquio di lavoro, non puoi conoscere le domande del selezionatore, né evitare che proprio quel giorno sia di cattivo umore. Elenca su un foglio le variabili del tuo piano su cui puoi agire direttamente (ad esempio la tua preparazione) e, sul retro, quelle sottratte al tuo controllo. Concentra gli sforzi solo sulla prima lista: vedrai l’ansia diminuire e guadagnerai un miglior controllo sui tuoi obiettivi.
3. Conoscere sé stessi.
La motivazione è strettamente legata alle specifiche attitudini di ciascuno. Un esempio? Se sei una persona molto socievole, anziché passare le notti a spulciare annunci, potresti avere maggiore facilità nel cercare un nuovo lavoro puntando sulle tue reti relazionali. I coach le chiamano “character strengths” e averle ben chiare aiuta a individuare le strategie più efficaci.
4. Visualizzare gli obiettivi come ricompense.
Immagini come una spiaggia tropicale o l’home office che sogni danno concretezza a propositi come “otterrò un aumento” o “lavorerò da casa”. A traguardo raggiunto, scegli la ricompensa che ti concederai e dai spazio sulla tua scrivania per collocare una foto.
5. Procurarsi un alleato.
Stila una lista delle persone che potrebbero aiutarti: un collega esperto cui chiedere una dritta, un amico con cui condividere un corso di aggiornamento, un professionista dal quale farsi consigliare.
6. Il “recap” della buona notte.
Il nemico giurato dei buoni propositi è la quotidianità. Presi dalle piccole incombenze, si perdono di vista i grandi obiettivi. Con il risultato che i mesi passano e noi rimaniamo fermi. L’antidoto? Ogni sera si possono dedicare due minuti per ricapitolare le cose positive occorse durante la giornata e ribadire ad alta voce i buoni propositi. Il mix motivazionale “gratitudine + fiducia” agisce alla lunga come un pilota automatico che ci mantiene sulla rotta stabilita.
7. Cominciare.
Non domani e non tra un’ora. Adesso! Il 2020 è iniziato e anche la tua riscossa.